Nella nostra sala riunioni compaiono ben due busti di Giacomo Di Crollalanza, comandante “Pablo”, che guidò le forze partigiane del parmense fino all’ottobre del 1944, quando cadde nell’eccidio di Corniglio (PR).

Uno di questi due busti è il dono di un artista. Dalla targa dell’opera, leggiamo che il suo nome è Ching Chang Wang, e che ha potuto apprendere l’arte della scultura proprio grazie al corso serale dell’allora Istituto d’Arte Paolo Toschi (oggi Liceo Artistico Statale).

Proprio ieri ci è arrivata notizia che i corsi serali delle scuole di Parma a settembre non saranno riattivati, con la sola eccezione del quinto anno. E ci chiediamo quanti validi artisti come Ching Chang Wang dovranno rinunciare all’arte. Perderemo un potenziale patrimonio di competenze e di bellezza, tutto per via di una decisione scellerata, che va in aperta contraddizione con il principio di diritto allo studio sancito dall’articolo 34 della Costituzione, e che penalizza proprio quei “meritevoli anche se privi di mezzi”, quelli che nella scuola cercano faticosamente una via di emancipazione. E abbiamo aperto il nostro intervento parlando della professione artistica, ma il discorso vale anche per tutti gli altri mestieri, fondamentali e altrettanto dignitosi, per i quali gli studenti vengono formati al Rondani, IPSIA, ITIS, Giordani, Bodoni, Magnaghi Solari. Quanti disoccupati non potranno più acquisire le competenze necessarie per rientrare nel mondo del lavoro? Quanti adulti che hanno interrotto gli studi non potranno più portarli a compimento?

ANPI non può accettare una simile violazione dei diritti costituzionali, ed è per questo che la segreteria della Sezione Cittadina di Parma ha deciso di aderire al presidio indetto per giovedì 26 maggio in Piazza Garibaldi alle 11: al fianco degli studenti, e degli studenti-lavoratori, per un mondo egualitario in cui il diritto allo studio sia una realtà tangibile e non una formula vuota.