Monte Sole

(di Sara Ferraglia)


Per questi colli, per questi sentieri
salirono affamati d’odio e di vendetta
Dormivano ancora i boschi,
le donne, i bimbi ed i pensieri
E loro in fila, guidati sulla vetta,
feroci d’obbedienza e di stanchezza,
membri di un branco d’addomesticati,
con l’umidore della nebbia
nel cuore e nell’elmetto
Sentirono i casali addormentati
l’odore della polvere da sparo
e l’urlo dei motori dei blindati?
Saliron con gli uncini al petto
Fra loro qualche volto conosciuto,
camicia nera sotto la divisa
In lontananza nella stalla un raglio,
abbaiò un cane, si nascose un gatto
E un corvo poi s’alzò, dispiegò l’ali,
sfiorò le canne dei mille fucili,
volando sulle querce secolari
e scrisse con il nero della morte
mille e più nomi nella storia
Di ognuno resta viva la memoria

Sabato scorso si è svolta una giornata di studio e approfondimento della storia della strage di Monte Sole alla quale hanno partecipato volontari ed iscritti ANPI accompagnati dai racconti delle ricercatrici del Centro Studi Movimenti di Parma, Ilaria La Fata e Michela Cerocchi e dalla musica e voce di Francesco Pelosi.

La giornata è stata intensa, densa di contenuti e di riflessioni. Anche il momento di convivialità durante il quale abbiamo condiviso il pane è diventato occasione di scambio di saperi diversi e di emozioni in sintonia.

Una nostra volontaria che ha il dono di saper tradurre in poesia le emozioni ci ha inviato le sue riflessioni in forma poetica e noi volentieri le condividiamo.

Le foto e gli apprezzamenti che abbiamo ricevuti narrano di una giornata importante da conservare nel cuore e nella mente.

Coltivare la memoria è uno dei nostri compiti. Ricordare e testimoniare per chi non può più farlo è un dovere.